Libri, bambini e streghe contro i pregiudizi


Di solito, da bambini siamo abituati ad associare l’immagine della strega a una donna vecchia, brutta e soprattutto cattiva, perché così le streghe sono sempre state raccontate. Ma se ci pensate bene, è proprio in questo modo che gli stereotipi si trasformano in pregiudizi.

Non mi fraintendete: tutti noi abbiamo degli stereotipi, nessuno escluso. Ci aiutano a riportare qualcosa di sconosciuto, e che spesso ci spaventa, a qualcosa che conosciamo bene. Come fare, però, per evitare che le nostre “griglie mentali” con cui descriviamo questo mondo complesso diventino dei veri e propri pregiudizi?

Semplice. Avere voglia di conoscere veramente il mondo. Solo così, infatti, saremo in grado di smontare gli stereotipi che ci siamo costruiti o di ridimensionarli alla realtà. L’importante è evitare che mettano radici, trasformandosi in pregiudizi. Perché quelli, sì!, che fanno male al mondo.

Poiché penso che sia giusto cominciare fin da piccoli, iniziamo subito nel migliore dei modi, ovvero stravolgendo alcuni luoghi comuni legati ai personaggi che popolano la letteratura dell’infanzia. Ed ecco che ritorniamo al nostro punto di partenza: le streghe.

Nelle due proposte editoriali di questo post, le cattivone per eccellenza, ovvero le streghe, si trasformano in personaggi stravaganti, per nulla spaventosi né malvagi. Per prima, troviamo “La strega Rossella” di Julia Donaldson e Axel Scheffler, tradotto in italiano da Laura Pelaschiar McCourt. Edito da Emme Edizioni, il libro è disponibile sia in formato tascabile con copertina flessibile che in formato normale con copertina rigida, adatto per bambini dai 3 ai 4 anni d’età.

L’edizione con la copertina rigida

Il testo è tutto in rima e racconta le avventure della strega Rossella, un po’ sbadata e altruista, che durante il suo viaggio offre dei passaggi sulla sua scopa volante anche a un gatto, un uccellino verde e a svariati altri personaggi, che – riconoscenti – l’aiuteranno poi nell’impresa finale.

Il secondo volume, invece, è indirizzato a un pubblico di lettori un po’ più grandi, dai 5 agli 8 anni. “Giochi di streghe, giochi di fate” di Eva Montanari, pubblicato da Kite Edizioni, parte da una domanda originale: e se le streghe e le fate non fossero poi così diverse?

Magari sarà proprio una creatura né strega né fata a svelarci la realtà. Clotilde, infatti,

ha un cappello troppo appuntito per essere una strega e non ha neanche una stella per essere una fata. […] Per questo non le permettono mai di partecipare ai loro giochi.

Una favola ironica sul potere del pregiudizio e sulla forza della verità, accompagnata – come tutti i prodotti di questa piccola casa editrice – da bellissime illustrazioni.

E ricordate: la lettura porta sempre un briciolo di magia nelle nostre vite.

 

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