Questa settimana, proseguiamo con l’edizione 2017 della Bologna Children’s Book Fair (qui la prima parte dell’articolo). Vediamo cosa ci ha riservato per il 3° giorno il Translators Café…
5 aprile – 3° giorno
In questa terza giornata di fiera, l’incontro “The Tranlsator’s Workshop: Translating FantasYA – Imaginary Worlds… Real Translators” tenuto dalla bravissima Elisa Caligiana (anche lei traduttrice giovane ma con un curriculum di tutto rispetto, e compagna di corso a Misano). È stato davvero curioso vedere come libri diversi (Elisa è la traduttrice della serie della Regina Rossa, di Victoria Aveyard, di cui l’ultimo è stato tradotto in trio con Loredana Serratore e Simona Brogli) possano dar luogo a esperienze simili: nomi di luoghi e personaggi evocativi, per cui non può bastare una semplice traduzione letterale; la trama della storia, il cui sviluppo rimane incerto da libro a libro;il timore di sapere se la traduzione “terrà” anche sul grande schermo (si vocifera di una possibile trasposizione cinematografica per i libri della Aveyard).
Sul palco con Elisa Caligiana, anche l’editor e autrice Nicoletta Bortolotti, che ha offerto un interessante punto di vista di tutti quelli che stanno “dietro le quinte” nella traduzione di un libro, ovvero gli editor che ricevono le bozze dai traduttori e devono correggere eventuali errori o incongruenze.

Elisa Caligiana e Nicoletta Bortolotti sul palco
La giornata è proseguita poi con l’intervento di Ilaria Piperno, “A Green Reply to a Blue Question. The Verbal and the Visual in Translating Idioms”. La traduttrice ha raccontato la sua peculiarissima esperienza nel tradurre “Tagliare le nuvole col naso” di Ella F. Sanders, già autrice best-sellers con “Lost in Translation” (sempre per la traduzione della Piperno e di cui vi parlerò in uno dei prossimi articoli). Un’esperienza di traduzione totalizzante e ardua, in cui immagini e parole creano un legame indissolubile che non può essere spezzato: Il libro riporta, infatti, i modi di dire più curiosi provenienti da tutto il mondo, e per ogni detto vi è un’illustrazione dell’autrice, per cui la struttura interna immagino-testuale dell’opera risulta inscindibile. Una sfida non da poco!
Infine, ho concluso la giornata con l’incontro organizzato da Marina Rullo di Biblit, “Babelcube, Crowdfunding and Self-Publishing: New Scenarios for Professional Translators”, a cui hanno partecipato la traduttrice Paola Vitale, che ha raccontato la propria esperienza con Babelcube; la traduttrice Elisa Comito, che lavora per STRADE, il sindacato dei traduttori editoriali, che ha invece messo in guardia contro i pericoli di simili piattaforme editoriali, spesso concepite a discapito dei diritti dei traduttori ; e Giordano Vintaloro, traduttore e giovane editore indie che ha raccontato la propria esperienza con il crowdfunding applicato alla pubblicazione editoriale.
L’incontro è stato molto stimolante, in particolare perché ha dato vita a un dibattito che già da qualche anno anima siti e forum del settore: quanto sono convenienti per i traduttori i nuovi scenari editoriali in stile Babelcube? Mi sento di dire che, a prescindere dalla propria opinione personale, credo sia importante sottolineare il grande lavoro che stanno svolgendo tutti coloro che sono impegnati in Strade, per offrire più consapevolezza a tutti i traduttori riguardo i loro diritti, sia coloro che si affacciano a questo mestiere, sia quelli che oramai lo praticano da molti anni. Ognuno è liberissimo di fare le proprie scelte, ma dai diritti lavorativi non si dovrebbe mai prescindere.
6 aprile – ultimo giorno
Il Translators Café si è concluso con l’annuncio dei vincitori del concorso “In altre parole”, che quest’anno offriva due testi, uno dal catalano e uno dal castigliano, in omaggio alla Catalogna e alle isole Baleari, paese ospite della manifestazione. La vincitrice dal catalano è risultata essere Giulia Di Filippo e quella dallo spagnolo Clizia Rocchi (qui potete trovare le motivazioni della giuria per l’assegnazione della vittoria).

L’entrata dell’Illustrators Café e la creativa zona relax adiacente
Molti ovviamente sono stati i riconoscimenti distribuiti: da quello per il migliore illustratore al Premio Strega Ragazze e Ragazzi, quest’anno alla sua seconda edizione (li potete trovare tutti sul sito della Fiera). Ritengo che i premi in campo culturale siano sempre importanti, perché – lungi dall’essere futili cerimonie (per lo meno nella maggioranza dei casi, o almeno così è auspicabile) – sono dimostrazioni di apprezzamento ed elogio per il lavoro svolto a favore di questo settore, e credo fermamente che sia sempre importante riconoscere il valore di coloro che cercano di migliorare il mondo della cultura con apporti innovativi e lungimiranti.

Alcuni dei disegni degli illustratori in mostra
Sinceramente, ho trovato l’esperienza #BCBF17 estremamente esaltante e per quattro, lunghi giorni sono stata circondata da colori, immagini, parole che hanno ristorato gli occhi e il cuore. Il mondo dell’editoria ha le sue pecche (grandi e piccole) e non è certo tutto oro quel che luccica, ma – per chi ama davvero i libri – è bello riuscire a vedere al di là della copertina, nel bene e nel male.